I Misteri di Chethariya Vir Baba

 

Darshi! I ladri, santi, furfanti e la gente saggia pensano che gli altri siano come loro. Il Dio creato dalla mente umana è momentaneo come lo schiarirsi delle nubi. Chi lo prende come ispiratore e patrono d’idee malvagie, di sicuro non è esperto nelle conoscenze umane. Costui diventa così il distruttore di nuove idee benefiche e non comprende l’importanza dell’umanità. Egli si comporta come un fiero, disonesto e incostante lupo a doppia faccia. Darshi, veramente non c’è nessuna possibilità che egli possa mai ottenere qualità umane.

I pensieri di una persona religiosa non potranno mai avere queste incerte vedute. Egli non versa il sangue degli uomini così come fa il lupo quando ne ha l’opportunità. Darshi! Uno che è sgradevole, diabolico, ha una doppia faccia ed è disumano e criminale. Al presente nessuna azione lo loda e la storia non lo perdonerà. Darshi, il presente e il futuro lodano solo coloro che sono nobili. Questi uomini sono i sadhu. Darshi! Il sadhu che è senza casa è un monarca universale, un imperatore, egli guadagnerà la gloria.

Darshi! Il giorno in cui incontrai Chethariya Vir Baba fu per me un giorno di un’esperienza senza precedenti e di grande privilegio, fu un giorno veramente glorioso.

Egli mi chiese: “Da dove vieni Aghoreshwar?”. Io risposi:  “Arrivo da luoghi solitari accettando ospitalità dalle persone lungo la via. Ho gustato cibi offerti con il palmo delle mani dalle donne dei villaggi, e conservandone una parte l’ho portata a te. Baba! Ho sentito che tu non lasci mai questo posto isolato per andartene altrove, per favore accetta il mio cibo, il tuo compiacimento mi darà ogni cosa.

Incontrando Chethariya Vir Baba, quella vecchia grande anima (mahatma), io fui onorato. La sua faccia dava un riflesso rossiccio, il suo naso era lungo, la sua capigliatura folta, la barba era bianca come schiuma e la fronte era molto prominente. Lo trovai felice, modesto e contento poiché aveva acquisito la felicità. Egli mi guardò come il fuoco nascosto nella cenere. Io ho visto questo grande uomo, il distruttore dei peccati, nella foresta di Malati, sulla fine occidentale delle montagne nel villaggio di Shakradhar (Sogra). Darshi, la profondità interiore e il tesoro delle virtù di questo grande uomo mi hanno benedetto.

“Io ti seguirò come un’ombra. Non avrai a soffrire per qualsiasi necessità. I tuoi desideri saranno soddisfatti. Qualsiasi desiderio emerga dal tuo cuore, Io lo esaudirò.”

Darshi! Dopo di allora i raggi di luce che tu stai vedendo restano sempre dietro di me. Essi sono lo stesso Chethariya Vir Baba. Questa entità non ha forma, è un corpo informe. Toccalo! Sentirai la stessa frescura come toccando Dio nella sua forma psichica. Stendi la tua mano, guarda dentro, lo hai toccato? Senti com’è gioioso? Questo non è il corpo, è solamente il calore della luce. Egli entra in ognuno. Quando questo avviene, quel praticante (il sadhak) ottiene la gloria dell’Illuminazione completa. L’occasionale manifestazione spirituale dei grandi uomini attraverso il loro corpo informe psichico genera illimitate ispirazioni. Darshi! Per questo insieme alla purezza dell’anima è necessaria quella dell’azione e della parola. Quella persona che sviluppa tutte queste qualità è protetta dall’ombra di questi grandi uomini e altresì crea un’atmosfera favorevole che attrae e ispira il contatto con persone propizie. Dopo aver acquisito la protezione di Chethariya Vir Baba attraverso la sua emanazione di luce divina, la mia mente era soddisfatta ed esaudita e nel mio cuore ne rimasero ben pochi di desideri inappagati. Egli è anche Kapaleshwar.

Attualmente è collocato ai confini di ogni città e villaggio e venerato in vari nomi e forme. In qualche luogo è chiamato Bahoran Das, in altri posti Dihawal Baba, Dio del villaggio, Dio della foresta, ecc. Nelle aree delle tribù è adorato come Sharana.

Così Chethariya Vir Baba, prendendo tutte queste forme e nomi diversi, preserva villaggi è città dallo spirito malvagio, salvandoli dall’odioso morbo. Nel villaggio dove Chetharyia Vir Baba non è venerato, là sopraggiungono epidemie come il vaiolo, il colera, la lebbra, litigi, malizia, disonore e asocialità.

Oh Darshi! Hai visto che se in qualche villaggio o città c’è il colera, avvengono delitti. Non appena entri in quei luoghi, cominci a sentire nello stesso istante che la natura ha preso una forma malvagia, l’intera atmosfera diventa terrificante, c’è un’espressione mortale sulla faccia della gente, lo sguardo è perso, il disonore ha dominato tutti. Darshi! Io mi muovo sempre attorno a molti villaggi e città, tuttavia, entrando in una città, o in un villaggio, io comprendo all’istante che il Dio del villaggio, il Dio della città, Chethariya Vir Baba, là è stato ignorato.

Una volta entrando in un villaggio chiesi a un uomo sofferente a causa del dolore che cosa gli fosse successo. Egli disse che era stato bastonato dalla gente. Essendomi avvicinato a lui sentii odore di liquori. Egli replicò:  “No Oghar Baba, mi hanno bastonato perché mi comportai come Yudhishtir. Ho perso ogni cosa. E pensai, però ho anche vinto molte volte.”

Io gli chiesi: “Hai anche giocato d’azzardo?”. Egli rispose: “Oghar Baba io non gioco d’azzardo. Io ho seguito solo il mio ideale, fare ciò che fece Yudhishtir.” Io chiesi: “Hai perso tua moglie nel gioco d’azzardo? Yudhishtir perse sua moglie, vero?”. Egli rispose: “Oh Oghar Baba, se io perdo mia moglie, avrò la prova di essere un yudhishtaira.” Io dissi: “Lascia da parte il comportamento dello yudhishtaira. Il suo comportamento non è ideale.” Egli rispose ancora: “Che devo fare, Oghar Baba, quando sento il suono che proviene dal gioco delle carte e il suono tintinnante del gioco d’azzardo, non mi so controllare.”

Io gli chiesi: “La gente del tuo villaggio venera il proprio Dio?”. Egli disse: “Baba! Qui la gente, nel nome di Dio, conosce solo il negozio degli alcolici. Bevono sempre. Questo è il motivo per cui la gente di qui vive oziosamente, sebbene qui ci siano immense ricchezze naturali. Dopo il comportamento di Yudhishtir, segue quello di Krishna: incoraggiare il furto e sostenerlo. Le loro proprietà e la loro terra sono ipotecate nei villaggi vicini dove Chethariya Vir Baba è regolarmente venerato. È molto triste, Baba! Sopravvivono sul debito. Come sei arrivato in questo villaggio?”. Io gli dissi: “Oh, sciocchezze! Il mio arrivo qui non è importante. Quel villaggio o città in cui la gente considera il comportamento di Yudhishtir e di Krishna come ideali, facendone la loro religione, diventerà la dimora della diffamazione. Io vago ovunque come il sole e il vento. Sole e vento non danneggiano nessuno. Sul cammino incontrai gente come te che si portava appresso un ferito alla testa, denti rotti e schiena battuta con dei bastoni. Essi non mi vedono, ma io spesso vedo molti di loro. Tu ti stai lamentando. Non lamentarti! Tu ti stai rovinando, sciupando, e questi brutti tempi non potranno svanire.”

Egli disse: “Va’ via di qui!” Sul corpo del bramino basso e nero di nome Tiwari, il sacro filo sembrava la ghirlanda di fiori malati su un albero di acacia. Quel nero, basso Tiwari cominciò a dirmi: “Va’ via sadhu! Va’ in qualche altro posto a chiedere da mangiare. Per paura la gente di questo villaggio ti porta via persino la ciotola dove mangi, la brocca per bere (kamandel) e anche il vestito che indossi.”

Darshi! Mentre tu vai presso villaggi e città, io vedo simili cose, so’ tali cose. Anche questo altresì è uno dei motivi principali del mio distacco. Il mio cuore è disinteressato e indifferente udendo e conoscendo tale deplorevole e avversa condizione della gente che vive in queste circostanze. Darshi! Se succede che incontri gente nelle città e nei villaggi che si comporta così, non perdere il tuo equilibrio mentale. Non parlare loro con tono adirato. Essi stessi diventano vittime dell’impazienza e una banca di demeriti. Darshi, prova ad avere l’ombra di Chethariya Vir Baba dietro di te, Egli t’ispirerà, ti darà sicurezza.

Darshi, ora va, è il momento che tu finisca il tuo lavoro; anch’io, poiché il tempo e l’opportunità sono giunti, sto andando a fare quelle cose che mi stanno aspettando.