Percorso

 

L’altra casa (Aughar)

 

Figlio mio, se ad un tintore qualcuno consegna un indumento sudicio per farlo tingere, quale che sia il colore in cui viene intinto, il blu, il giallo o il rosso, quell’indumento alla fine non potrà che assumere una cattiva colorazione e la nuova tinta si presenterà con delle chiazze evidenti. Questo perché?

Figlio, si dovrebbe capire quante siano le sventure e le avversità che con sé il sudiciume della mente porta. Se al tintore viene dato un indumento pulito, è chiaro che se poi esso viene intinto in un colore, quale che sia, la colorazione poi apparirà eccellente, la tinta assunta dall’indumento si presenterà senza chiazze evidenti. Questo perché? Figlio, ciò si verifica per la pulizia dell’indumento. Proprio così figlio mio, si dovrebbe capire che quando c’è purezza di mente si è in una condizione di buon auspicio e il proprio andamento esistenziale risulta favorevole.

Figlio, i morbi (il sudiciume) della mente quali sono? La bramosia, l’ostilità, la rabbia, le antiche inimicizie di famiglia, la meschinità, la durezza, l’invidia, l’odio, l’inganno, la furbizia, l’indifferenza, la violenza, l’orgoglio, il rancore, la presunzione e la negligenza, sono i morbi della mente. Figlio mio, chi è Aughar rinunci alla bramosia rilevando che la stessa è un morbo della mente. L’ostilità, la rabbia, le antiche inimicizie di famiglia, la meschinità, la durezza, l’invidia, l’odio, l’inganno, la furbizia, l’indifferenza, la violenza, l’orgoglio, il rancore, la presunzione e la negligenza sono i tipici morbi dell’intossicazione mentale. Avendo ciò constatato, si rinunci ai morbi che hanno attinenza con l’intossicazione mentale. Resosi conto che la bramosia è un morbo della mente, l’Aughar ha rinunciato a questo stesso morbo mentale; rinunciando a tutti i morbi mentali, si rende con estrema fede adatto ad Aghoresciuar. Stò divulgando questo pensiero per donare a tutti i miei discepoli una visione pura e corretta, figlio.

Non ogni abitante che vive nell’ashram è un Sadhu, un grande uomo ed un Aughar-Aghoresciuar. Ritenere che qualcuno abbia le stesse qualità di un grande uomo e di un Aughar-Aghoresciuar per il fatto che si abbiglia come loro, per il fatto che usa la mala (il rosario indiano) come loro e si siede assumendo le loro stesse posizioni, è ignoranza. E questo perché nell’ashram vivono anche tori, mucche, cani, uomini ed anche esseri viventi di diverso genere.

I tori e le mucche dell’ashram sono mansueti, non combattono tra loro, tendono a rispettarsi reciprocamente e si onorano l’un l’altro. Quindi anche sotto le fattezze delle bestie si trovano celate le qualità degli esseri umani e dei Sadhu. Ma quegli esseri umani o Sadhu che siano, se nelle fattezze di esseri umani si combattono, l’un per l’altro hanno odio ed invidia, mirano ad offendersi e a disistimarsi, si ignorano e sono egoisti, quantunque vivano nelle fattezze di essere umano in loro si celano le qualità di una bestia.

Colui che pure in veste di Sadhu è uno che critica, è uno che interpella sgarbatamente gli altri, è uno che verso gli altri si rivolge in modo offensivo, è uno che non fa amicizia con gli abitanti dell’ashram, è uno che crea inimicizia, è uno che racconta falsità, di fatto è uno che odia e che invidia, per ciò stesso è peggiore di un cane. Nell’ashram vive un cane, quindi protegge questo luogo, non se ne va altrove e lo trascura. In nessun caso disprezza il cibo che nell’ambito dell’ashram è disponibile. Tale cane è migliore di questo genere di residenti dell’ashram, siano essi Sadhu o uomini, figlio mio.

Il Navaratri è un periodo assai favorevole per coloro che praticano un Mantra Aghor. Più ripetizioni effettuiamo durante questo periodo, più il Mantra risplende. In questo periodo il nostro Mantra si carica, la nostra amicizia col Mantra si intensifica. La ripetizione del Mantra purifica e rafforza la nostra mente del cuore. Ciò soddisfa le nostre aspettative sincere e dà un nuovo corso alla nostra esistenza. Se si esegue un programma, si vive nel modo in cui dovremmo.

Il nostro Mantra è molto efficace. Così come quando si pensa ad un frutto saporito viene in mente quell’immagine e viene l’acquolina in bocca, lo stesso avviene quando voi ripetete una parola spirituale ( il Mantra), in voi sono comparse tendenze molto elevate, una luce nuova, una nuova ispirazione affiora in voi automaticamente. In questa condizione, la Shakti, la Madre divina si manifesta dinanzi a voi, vi tocca, vi mette collane di fiori intorno al collo, avvia un nuovo corso in voi. In questa condizione vi vengono donate molte cose, ciò che ricevete non si può esprimere in parole. Quella gioia divina è una condizione molto elevata. Nel momento in cui avete conseguito la Shakti, sarete condotti verso l’Upasana del Divino come Madre, proverete l’unione.

A voi Io dico di restare dentro la preghiera e nella profondità del vostro Mantra stesso. Ancora molti non hanno compreso la capacità che il Mantra vi può portare e trasmettere per divina volontà. Niente arriva e niente è dovuto, non dimenticate queste mie parole. Ciò che avete ricevuto è dono divino e come tale dev’essere usato e compreso e soprattutto mantenuto dentro il divino e amorevole sentimento. Non dovete lasciare la vita divina per portare e vivere solamente dentro la quotidianità dell’essere umano. A voi queste parole Io porto per far sì che la vostra vita non diventi vita vissuta solamente dentro la precarietà dell’essere umano, dentro il sentimento d’umano stesso e dentro la mancata visione divina.

La fede è una delle virtù più grandi. La nostra austerità, l’Upasana e la venerazione danno esito solamente dopo che sono state alimentate dalla fede. Noi dovremmo ispirare fede negli altri, e per la loro fiducia  dovremmo sforzarci. In fede, un agricoltore getta il seme in terra e più tardi egli miete un raccolto di eccezionale quantità.
La maggior parte delle azioni che noi eseguiamo sono basate sulla fede. Il nostro Mantra, la pratica e la medicina non lavorano senza fede. Dopo aver ricevuto il nostro Mantra dovremmo praticarlo con estrema fede, soltanto allora saremo in grado di capire il potere che ha e la nostra esistenza diventerà significativa. La fede è la nostra ricchezza più grande. La fede è come un’ispirazione ed una nuova vita.

L’Aughar è privo d’odio; non accetta il veleno dell’odio. Non è che egli non soffra il dolore in questo mondo, bensì, avendo un corpo e vivendo nel corpo, prova le stesse sofferenze di qualsiasi altro essere umano. Attraverso le afflizioni e gli ostacoli che si susseguono lentamente, anche egli sembra gridare, gemere e soffrire. Ma come il grande serpente, egli beve l’ambrosia lentamente. Egli riceve l’aiuto di anime compassionevoli.

Coloro che restano assolutamente lontani dall’odio, dalla gelosia, dalle persone che sputano veleno, appartengono alla “Casa diversa” (Aughar).

Il discepolo che crede realmente in me, Aghoreshwar, è degno della grazia di Mahakapalik Aghoreshwar. Egli è come un gioiello tra i ricercatori Aughar, è una gemma preziosa di Aghoreshwar.

Colui che spegne l’odio e il veleno è conosciuto come Aughar.