La Samooh e le religioni

 

Non so, a dire il vero, che genere di uomini siano presenti nei nostri ashram. Non so se costoro sono criminali o gentiluomini, peccatori o uomini puri di cuore. Ad ogni modo, qualsiasi cosa essi siano, sarò rallegrato se verrò a sapere che è gente che viene avviata verso Dio. Coloro che si sono affidati alla guida ed alla protezione di Sarvesciuari e rispettano le persone anziane hanno il mio massimo rispetto.

Quelli che si trovano nei nostri ashram sono i nostri rappresentanti. Costoro si devono rendere conto che la loro funzione non si limita ad una mera distribuzione di cibo ed indumenti alla gente. Il loro compito principale è quello di incoraggiare la gente ad mescolare la propria essenza con quella del Grande Sconosciuto.

La vita è una battaglia, e tale è destinata a restare. E’ una battaglia interminabile che si svolge all’interno di se stessi. Ciò che più mi preoccupa non è l’individuo in quanto tale, sono invece impensierito  dalle cattive abitudini che la gente ha preso. Sono queste cattive abitudini, attinte in alcune contingenze dalle cattive compagnie, che devono essere contrastate. Io non ho dato vita a questa organizzazione perché sia un futile luogo di pettegolezzo o giusto per stare insieme. Essa è stata creata per far si che una persona sofferente riesca ad avere più facilmente conforto e riesca così a sentirsi meglio e a pensare in modo migliore. Silenzio e distensione dovrebbero pervadere l’ashram.

Bhaguan Ram continuerà ad esistere fin quando il sole e luna esisteranno. Di recente, questo nome si è rivelato infecondo. Tra gli indù e coloro che appartengono ad altre religioni c’è chi mette in discussione questo nome. Bene, il nome Bhaguan Ram non è esclusivamente mio. C’è sempre  stato e seguiterà ad esistere. A delle istituzioni scolastiche è stato dato il mio nome. Questa, è un’iniziativa presa da intellettuali che grazie a queste vogliono intascare qualcosa.  Costoro si lamentano di continuo per la carenza di fondi. Come potranno mai costoro ottenere dei fondi? Alla gente perbene i fondi arrivano da soli. Ricchezza può si attirare ricchezza, ma per attirare la signorilità, alla ricchezza serve molto tempo. Così amici, non è di capitale importanza che quei nostri ashram dislocati altrove abbiano o no nuovi edifici, di poco conto è anche la questione di chi li dovrebbe occupare. Avrete lavorato invano se non siete stati capaci di trasformare una singola persona in un essere umano, se non avete letto e soppesato la produzione letteraria dell’ashram e non l’avete trasmessa ad altri.

La samuh si contraddistingue per delle finalità e degli aspetti che sono ben precisi. Ciò a cui la samuh mira non è di essere un luogo indisponente. E’ un luogo per riflettere quali pensieri negativi abbandonare, e come. E se siete riusciti a fare questo le letture sono superflue. Come mai siamo in una condizione così miserevole? Perché siamo così insalubri? Per quale motivo siamo così disposti a contrastarci?

La vita bimbi miei è una cosa senza uguali. Voi dovete cercare di ridarvi una buona reputazione grazie alla voglia di andare d’accordo e con il miglioramento dei rapporti e non  mettervi a parlare male di questo o di quello. Il modo in cui  continuate a consumarvi dentro, mi da l’impressione che siate posseduti da qualche oscuro spirito demoniaco. Suppongo che ciò sia l’effetto delle frequentazioni sciagurate che avete. L’incapacità di contrastare questo oscuro spirito demoniaco vi fa costantemente allontanare dalla vostra vita interiore. Siate avveduti! Altrimenti la vostra fine avverrà con una morte precoce e dopo di voi non vi sarà nessuno che si metterà a raccontare la vostra storia. Entro una settimana dalla vostra morte anche i vostri figli toglieranno via dai documenti il vostro nome. Avete fatto caso ai forti ed ai palazzi dei Maragià ed a quelli dei ricchi? Sono in disfacimento e nelle tenebre. Guardate invece la capanna del sadhu nei pressi della collina. L’anima del sadhu la permea ancora. La gente si trattiene là anche adesso e respira in pace.

Bene amici, questa samuh è stata fondata  per indicare la giusta via alla gente che si è persa. Nella sua essenza voi dovete intravedere l’essenza del Grande sconosciuto. Solo poi potete essere un vero rappresentante della samuh. Solamente allora potete salvare voi stessi e la vostra anima dal degrado.

La vita è breve. La fede sostiene il mondo. Dar vita ad una nuova religione non è mai stato un obiettivo a cui la Samooh ha mirato. L’obiettivo della Samooh è stato invece quello di creare le condizioni che vi permettono di relazionarvi con anime sante e comunicare con loro. Voi vi siete purtroppo rovinati. Quale disastro rimane ancora da fare? I fratelli stanno facendo lite coi propri fratelli, i parenti coi propri congiunti. Ad allietare la vita sono rimasti solo i sadhu. Siate almeno un fuscello. Un uomo che sta annegando si aggrappa ad un fuscello. Se riuscite a condurre una o due persone sulla retta via, la vostra vita non sarà stata vissuta invano.

Quando siamo venuti alla luce avevamo le mani giunte, ma ad agitarle con violenza, ad impugnare un  pezzo legno, non avete certo impiegato molto. Avete dimenticato la promessa che avete fatto al momento della nascita (Chi sono io? Chi sono io?). Avete abbandonato la ricerca. E’ per questo che il Grande Sconosciuto vi ha liberato dal sudiciume? Perché volete finire negli inferi?

Questa organizzazione è stata creata per darvi l’opportunità di purificarvi, e per consentire ad altri di fare altrettanto. Per questo compito non  serve la folla . Questa attività potrebbe essere svolta da dieci persone, addirittura da due. Se è la folla che state cercando il vostro posto allora è la stazione ferroviaria di Mughalsarai .

Poiché io  ho vissuto tra gli abitanti della santa sponda del Gange in Kashi, ho visto e conosciuto i cosidetti famosi santi, sadhu, pandit e discepoli che risiedono in quel luogo. Dal loro comportamento, ho rilevato e constatato le terribili perfidie, le inclinazioni, le gelosie ed i sentimenti malvagi di cui essi sono ricolmi. Ecco perchè amo vivere in questo villaggio di Shakradhar (Sogra) in Madhya Pradesh,  immerso nella foresta tribale tra le semplici e pure persone di questa zona.
E’ forse inferiore la buona reputazione di questa zona rispetto a quella di Kashi e le sacre sponde del Gange, dove il comportamento della gente offre un modello di vita assolutamente inaccettabile? Ora, io non penso che sia giusto ripetere gli errori. Se penso alle nuove generazioni che saranno la società del domani, io mi domando: ma queste persone in che direzione faranno andare questi nuovi cittadini? Il mio cuore si strazia quando vedo che combattendo tra di loro come tori, dei grandi saggi, santi, sadhu, pandit, dei professori titolati di istituti, prestigiosi segretari di università, degli studenti e degli insegnanti lasciano così scomparire la buona reputazione e la fama che ha la città santa di Kashi ed il Gange.  Ecco perché io considero un grande privilegio vivere qui in questo territorio circondato da catene montuose tra queste semplici e pure tribù primitive, e considero i componenti di questo gruppo sociale come la comunità a cui io appartengo. Amo vivere tra questa gente non deteriorata, che vive protetta nella propria tradizionale cultura e civiltà che è l’idolo vivente della tolleranza, del rispetto e della misura. A parte questo, non ho altre ragioni per vivere qui. Kashi ed il Gange non potranno essere un luogo di emancipazione e riscatto spirituale sino a che la propensione per le liti, le gelosie, l’astio e la reciproca mortificazione non saranno da lì rimosse. Questa speranza non può essere disattesa. Sì, è lecito pregare per questo. Ci si può aspettare un modello di vita privo di queste cose vivendo tra la gente semplice e laboriosa del villaggio di Shakradhar, impegnata nel regolare assolvimento dei propri doveri. Se si vive in mezzo a loro esiste la possibilità di ritrovare un grande esempio vivente della cordialità, dell’amicizia e della collaborazione reciproca; queste cose possono darci anche la nostra redenzione.

Io provo dispiacere nel vedere le condizioni della case degli dei. Vedendo come si comportano i preti dei templi, delle chiese e delle moschee, il rispetto dei seguaci che frequentano questi posti è venuto meno trasformandosi nell’irriverenza. Questi preti, mullah e padri dei templi, delle chiese e delle moschee, hanno trasformato questi posti facendone un terreno da pascolo. Parlano e fanno il loro dovere, ma quando non ottengono molte offerte di denaro dai propri fedeli, questi preti ecc. Rimproverano i loro stessi fedeli accusandoli di essere egoisti. Non è affatto possibile che la fede della gente possa rinascere in queste dimore, senza che queste sacre residenze di dio, non vengano liberate da tali preti di natura animale. Il sole può sorgere ad occidente, un cammello può salire sopra un tetto, il cielo può scendere per terra, ma la condotta di questi preti arroganti non potrà mai essere ideale. In avvenire, le nostre future generazioni non perdoneranno affatto questi pandit, preti, mullah e padri.