Percorso
La dipendenza dai sensi
Ogni cosa presente su questa terra va dissolvendosi e si avvicina sempre più alla propria meta finale, la morte, l’uomo però non abbandona le proprie debolezze. L’infanzia è passata, la giovinezza è anch’essa quasi trascorsa e stiamo per avvicinarci verso la fase finale della vita, la tarda età. In tutto questo tempo non ho mai trovato neppure un momento per sedermi e pensare a Dio, non ho a Lui mai neppure offerto un fiore di cuore. Ho soltanto continuato ad offrirti dei fiori esternamente e non interiormente con il vero sentimento della mia anima. Nascita dopo nascita, vita dopo vita, sono a lungo stato tratto in inganno, i miei dieci sensi (occhi, lingua, orecchie, ecc…) mi hanno, di volta in volta, indotto in errore. Quand’è che potrò essere libero da questa schiavitù? Oh Dio liberami per favore dalla sottomissione dei sensi! Ho speso tantissime vite per accontentare i sensi ed ho per questo sofferto. Oh Dio ti prego salvami da questi patimenti! A causa dei sensi ho subito tantissimi affronti, il mio corpo ha dovuto essere sottoposto a molte debolezze. Tranne i nostri sensi non abbiamo altri nemici su questa terra. Per favore Dio dammi la forza che mi occorre per riscattarmi da questo stato di dipendenza. Molti di voi vivono soli oppure in famiglia. Se durante la giornata trovate un momento… un momento… solo un momento per pregare così, ciò diventa una cosa abitudinaria.
Coloro che si adoprano per cercare di soddisfare i propri sensi restano sempre inappagati. Nelle loro vite permane un costante senso di insoddisfazione, e loro per questo, dentro si sentono perennemente vuoti, per nulla al mondo costoro sono in grado di assaporare la vera gioia. All’inizio tenere a freno i sensi può apparire un compito arduo e richiede disciplina, i benefici però sono molteplici. Il corso del destino viene modificato dalla volontà, dalla fermezza e da un impegno rigoroso.
I nove sensi ed il decimo, la mente, hanno i loro interessi. Più li alimentate più ghiottoni quelli diventano. Il fuoco brucia finché sopra gli buttate della legna. I sensi vanno regolati.
Mantra vuol dire amico, sostenitore. Il seme del Mantra attrae verso di voi lo stesso divino, il signore del Mantra. Tutto questo risulta però chiaro e comprensibile solo quando si arriva al punto in cui si è liberi dalla schiavitù dei sensi. Chi è schiavo degli altri (i sensi) non riesce ad essere contento neanche mentre dorme e sogna. Abbiamo due nemici, il pene e la lingua. La lingua dice qualcosa poi si ritrae nella bocca ma il corpo resta poi esposto alle conseguenze che essa determina. Questa è la situazione dell’essere umano! Non siamo liberi da queste due schiavitù, lingua ed organo sessuale. E’ perciò difficile essere felici finché dipendiamo da questi organi.
Pochi centimetri di pelle e cartilagine nella parte superiore (la lingua) ed in quella bassa del corpo (i genitali), danno in noi origine ad ogni sorta di debolezza. Se questi due rimangono ben regolati e tenuti sottocontrollo, non siamo costretti a puntare il dito verso la manchevolezza di alcuno e gli altri lo stesso. A causa di entrambi, arrechiamo parecchio male a noi stessi ed agli altri. Quando eviteremo l’esagerazione e praticheremo la moderazione, ci assicureremo lo splendore e la gioia dell’equilibrio e della beatitudine.
Racchiusa in noi c’è collera, esitazione e tanti diquei pensieri meschini che ci impediscono di stare in intimità con noi stessi. Quantunque stare raccolti nel nostro intimo sia ciò che noi ci auspichiamo, la nostra sottomissione (ai sensi che ci comandano) ci impedisce di restare assorti in questa condizione. Invochiamo ripetutamente proprio per questa ragione il nome di quel Grande Sconosciuto (Dio) e chiediamo soccorso.
Noi dovremmo adoprarci per far risplendere purezza e felicità nei nostri cuori e nelle nostre menti. Al posto delle voglie, che non dovrebbero trovare spazio, ciò che serve è ferma volontà. La voglia ben si presta per una persona debole, la ferma volontà è invece parte integrante di una persona forte e capace. La voglia è schiavitù, è ricolma di dolore e ci mantiene irrequieti e scontenti. Dovremmo quindi possedere una volontà stabile. Con una tenace volontà ed una pratica rigorosa noi possiamo arrivare a conoscere quel “Grande Sconosciuto”.
Noi siamo stati sopraffatti dalle debolezze. La vostra prima debolezza è che vi sentite talmente deboli che dubitate della vostra capacità di raggiungere la vostra meta.
Dobbiamo prestare una costante attenzione alle voglie dei nostri sensi. Travestiti da amici, questi continuano a sviarci ogni istante. Dato che da questi “amici” siamo sviati e distratti, l’intera esistenza si presenta circoscritta da una profonda oscurità.
La vita è complessa. E’ probabile che il modo di agire del Guru causi in voi demoralizzazione e smarrimento; Tutto è sicuramente perduto nel momento stesso in cui abbandonate la vostra fede. Quando in principio cerchiamo l’avvicinamento ad una figura divina, la stessa può, in quei momenti per metterci alla prova, comportarsi in modo antipatico e destabilizzare la nostra mente. Sin dall’inizio si dovrebbe per questo pregare Dio e la Madre divina, perché tutto quello che dal Guru ci è stato donato non vada perduto.
Dobbiamo cercare di soddisfare il nostro Guru e Dio. Loro sono il nostro effettivo punto di riferimento, e non una persona di scarso valore. Avvertire la nostra essenza in quella del Guru e di Dio, equivale a purificare noi stessi.
I frutti e i fiori che offrite al vostro Guru per Lui sono nient’altro che un mucchio di rami secchi. La giusta offerta per Lui non sono i fiori ma la fede. Quella fede è il fiore del vostro cuore. In quella sede (nel cuore), voi non avete bisogno di sprecare sia soldi che tempo. Se è la fede che seguiterete ad offrire, constaterete che non sarete bisognosi di nulla. Non avrete mai nessuna smania per alcuna cosa. Avrete un’inesauribile ricchezza, un’inesauribile forza, una capacità intellettiva sempre viva ed una rispettabilità inestinguibile. In nessun caso tutto questo perirà. Ovunque andrete, amici miei, troverete ciò che state cercando. Dentro di voi si svilupperà del carisma.
Piuttosto che guardare dentro la nostra anima, piuttosto che seguire i consigli del Guru, noi ci premuriamo di mettere in atto le sollecitazioni dei sensi, i suggerimenti delle nostre menti. Ciò può rendere sterile un’esistenza. Un minimo di fede può addirittura spostare una montagna, è indubbia questa cosa. Dovreste avere una fede irremovibile nei nostri uomini santi e per loro dovreste avere un’altrettanta irremovibile considerazione e riverenza.
Noi dobbiamo procedere con criterio sulla via della vita. Dovremmo mantenerci calmi, concentrati e semplici, così facendo arriveremo alla nostra destinazione. Fate attenzione alla voce del Guru ed a quella interiore. Se fate così non reagirete in malo modo alle negatività ed alle persone invidiose. Il loro sarcasmo per voi è infatti un loro complimento indiretto. Non replicando a costoro vincerete così l’indignazione e guadagnerete pace e benestare. Evitando che rivalsa e risentimento prendano su di voi il sopravvento voi accumulate forza, e uno più uno per voi farà undici. Berrete il nettare della vita. Avrete la meglio sulle situazioni fastidiose della vita.
Gli effetti del nostro operato (del karma) sono come un ombra al nostro seguito. Noi dovremmo dare il dovuto valore a tutte quelle cose che sono importanti, dappertutto ed in ogni circostanza. E’ solo allora che il nostro essere interiore sboccerà come un fiore meraviglioso e noi allora saremo capaci di accogliere ognuno in modo adeguato. In uno stato simile, saremo considerati come degli esseri progrediti e saremo degni di ricordo.
Pregate Dio perchè renda voi e gli altri audaci. Siate uno che sa offrire sempre di più.
L’obiettivo più grande che nell’esistenza di un uomo va perseguito è l’umanità. Qualsiasi entità divina scelta da un uomo, rimane di lui appagata solamente quando come religione egli adotta l’umanità. Indù, musulmani e altre religioni raccomandano la buona volontà. Ognuna di queste incoraggia ogni uomo verso la buona volontà. Chi nutrirà cattivi propositi, sarà poi malvagio e corretto non sarà. La balordaggine si insinuerà nella sua mente, irritazione e pensieri corrotti occuperanno il suo intelletto. Costui volterà le spalle alla propria religione e vi sarà lo sfacelo dell’umanità e della religione dell’uomo. E’ questo il peggior scredito di un uomo. Questi umani pregi di cui proprio adesso ho parlato, non sono soltanto umani ma anche qualità di Dio. Se facciamo in modo che questi pregi si propaghino in giro nell’atmosfera, Dio apparirà ovunque. A noi non serve metterci a cercare Dio. Dovremmo essere noi, nella nostra esistenza, a generare ed impregnare l’atmosfera con questa virtù (quella dell’umanità). La luce di Dio in questo modo risplenderà in ogni corpuscolo di questa atmosfera. Grazie a questa virtù la vita pubblica sarà pacifica e serena.
La divinità non è dissociata da noi. Gli stessi esseri umani possono essere delle divinità ed anche dei demoni. Dipende tutto dal comportamento. Se agiscono in modo malvagio diventano demoni e si trasformano in divinità nel caso in cui gli uomini si comportano in modo positivo.
Sono dell’idea che “Senza riguardo e sensibilità, non esiste preghiera”. Sensibilità e riguardo sono qualcosa che vi serve per qualsiasi iniziativa che prendete, solo poi un compito viene eseguito in modo corretto. Se non avete sensibilità la sola preghiera vi può sviare. Le vostre preghiere e meditazioni si possono trasformare in una seccatura.
Se la preghiera, e quanto è stato detto di fare, vengono attuati in modo appropriato danno esiti positivi. Questo è anche ciò che in altro modo viene conosciuto come yoga. In caso contrario potreste mantenere in subbuglio testa e corpo e così non sarete capaci di trovare quel divino.