Percorso

 

Chi è l’Aughar?

Un giorno il discepolo si presentò davanti ad Aghoresciuar e col dovuto rispetto si preparò a porgli una domanda. Prima ancora che potesse chiedere, il Baba, capendo ciò che per la mente gli passava, si rivolse a lui con le seguenti parole:

Figlio mio, se hai dello scetticismo io non te lo posso eliminare ma se invece tu hai un interrogativo, saprò certamente risponderti in merito. Non hai sentito dire che chi è dubbioso non riesce mai a raggiungere la propria meta? Lo scettico distrugge se stesso. Vi può essere un periodo in cui si hanno delle perplessità, tu però devi aver sentito dire che senza una fede ben salda non vi possono essere esiti positivi. Gli Aughar non restano affatto nel dubbio. Se qualcuno è stato appena iniziato, egli in quella fase, ha naturalmente delle perplessità. Gli asceti Aughar non hanno però una coscienza circoscritta al corpo, loro sono insediati nella coscienza dell’anima (del Sé) e con decisione raggiungono livelli considerevoli. Diventano così gentili che le loro voci più che dolcezza non hanno. Nel loro vocabolario non c’è posto per parole provocanti e degradanti o per quelle parole che diffondono inimicizia. Là, parole così, non trovano neppure la condizione perché possano essere concepite. Ogniqualvolta che vi imbattete in gente del genere considerateli come coloro che sono stati benedetti da Kapaleshwar (Il Grande Sconosciuto che si trova nel cosmo, lo spirito di  Aghoreshwar). A causa di una fede ed un rispetto infrangibile loro non sono toccati dalle sofferenze umane. Gli asceti Aughar sono persone impeccabili a cui non piace veder diffondere la discordia. Il loro comportamento abituale è quello basato sul senso dell’amicizia, sulla mutua comprensione e dall’essere in relazione reciproca con vero affetto.

Gli asceti Aughar non hanno alcuna apparenza particolare, non sono relegati ad ambiti sociali, caste o religioni. Loro neppure si preoccupano di nutrirsi e accettano qualsiasi cosa che si presenta sulla loro via. La vita di un Aughar è una vita di “Attuazione senza atti”, loro non eseguono nulla e nulla da loro viene lasciato inattuato. Seguendo questo principio di “Attuazione senza atti” permangono in una condizione in cui la disapprovazione o la critica non esiste, restano saldamente affrancati alle proprie pratiche profonde e rispettano ogni cosa. Possono essere imbrogliati dagli altri, loro però non imbrogliano mai e dimostrano rispetto per gli altri senza alcun orgoglio. Per abbigliarsi possono usare pezzi di stoffa abbandonati e, se necessario, panni che sono stati gettati nella spazzatura. Usano cose che non servono più a nessuno. Gli Aughar rinunciano all’alcool, al sesso, alla menzogna ed all’inganno. A se stessi ed agli altri ricordano continuamente che cercandovi conforto resta costante il timore di essere assaliti dalle armi della sensualità, della rabbia e della bramosia e quindi si discostano da queste cose. Un asceta Aughar al contrario è assiduamente indaffarato nel manifestare qualcosa per il bene degli altri e non tiene conto delle diversità terrene come la razza, il colore della pelle o la religione.

La tradizione Aughar è riconducibile allo stato di coscienza Aughar. Questa condizione viene ottenuta dalla persona nobile che si mantiene desiderosa di offrire rispetto ed acquisire fede attraverso il favore degli insegnamenti e della iniziazione ottenuta dal Guru. Così come una persona maleducata è posseduta dal male perché è abituata a pensare in modo negativo, un asceta ben educato diventa un ritratto di grande pace e tranquillità poiché contempla il Brahman. Colui che usa un linguaggio piacevole diviene disciplinato, nobili e salutari parole scaturiscono ininterrottamente dai suoi discorsi.

Gli Aughar che nel nome di Aghoresciuar si inorgogliscono vanitosamente hanno deviato dalla retta via e sono rovinati. Per vantaggi da niente essi farebbero qualsiasi cosa. Costoro non sono modelli esemplari e per questo motivo sono detestati  tra le persone brillanti. Secondo ciò che molti pensano, questo genere di persone non ha mai raggiunto la liberazione dal ciclo delle rinascite. Oh figlio, è chi ha una consapevolezza di tipo corporeo che abbisogna della definitiva liberazione dal ciclo delle rinascite, non chi dell’anima ha la consapevolezza. Una particolarità del genere non serve per chi di Brahma è cosciente. Uno così resta integralmente assorbito nell’esplorazione dell’anima, beato nel Sé ed in gradevole compagnia. Non hai sentito quell’adagio “Risiedi per almeno dodici anni tra chi fa a meno delle cose del mondo ed in seguito imparerai un gergo”. La parola “gergo” si riferisce a quei discorsi molto calmanti di coloro che sono esperti. Proprio con le vibrazioni di quei discorsi, senza alcun rituale, venerazione o pranayama, si prova cosa sia lo splendore, la pienezza e correnti come l’elettricità. Tutte quelle cose che appartengono alla natura della coscienza vengono ottenute nel flusso reale della contemplazione.

Secondo la convinzione più diffusa tra la gente, gli Aughar non si astengono dall’alcool e dalla carne ma le cose non stanno così. Loro non incoraggiano mai ne se stessi ne alcun’altro verso queste abitudini. La cosa è diversa se prescrivono qualcosa, per così dire, a qualcuno che sta soffrendo per via del freddo od in un cattivo stato di salute. Qualsiasi medicina comunque, viene presa con moderazione. La carne non viene mai mangiata allo stesso modo di un piatto pieno di riso, e gli alcolici non vengono mai bevuti come si beve una brocca piena d’acqua.

Devi aver sentito parlare della pratica della mano sinistra. La sinistra è il lato di chi si ama o di chi viene privilegiato. Tutti i grandi uomini del passato, come Dattatreya, Abhinavagupta, Aghor Bhairavcharya, Kalu Ram e Maharaj Sri Kina Ram raggiunsero la loro levatura procedendo per la retta via. Se  la via che imbocchi è accidentata, puoi cascare e romperti gli arti. Possono comparire delle lesioni. Altri veicoli possono passarti sopra quando caschi per la via. E’ alquanto probabile che questo succeda.

Vedere un Aughar è come avere una momentanea apparizione di Shiva stesso. Gli Aughar non sono soltanto imparziali ma pure obiettivi. Nella loro grandezza essi accettano di avere relazioni sociali con tutti. In loro l’attitudine di classificare non esiste, così come non esiste nel sole, nella luna, nel fuoco e nella terra. Proprio come il sole, la luna, la terra, il fuoco ed il vento che non si trovano qui per alcuna religione particolare, ceto sociale, casta o nazione, ugualmente l’Aughar che ha raggiunto lo stadio dell’imparzialità agisce per il bene di ognuno.

Gli Aughar non sono schiavi di una mente infingarda, le loro virtù e la loro modestia sono in favore del bene di tutti. Queste qualità degli Aughar aiutano ognuno a contenere i propri sbalzi mentali e ciò che ne consegue è che folli pensieri ed assurde tendenze diminuiscono.

Tutto questo devi imparare e ricordare figlio.